La diet culture” è un’espressione inglese che significa “cultura della dieta”.

Se ci fermassimo a comprendere l’etimologia delle due parole, il risultato sarebbe però totalmente diverso:

  • Diet: dieta, [dal lat. diaeta, gr. δίαιτα “modo di vivere]. Nell’antica medicina greca, il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo, ecc.) atte a mantenere lo stato di salute; oggi, con un significato più limitato, alimentazione quantitativamente e qualitativamente definita, rivolta a conseguire scopi terapeutici o preventivi.
  • Culture: cultura [dal lat.cultura, der di colĕre “coltivare”. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza.

Se tornassimo al significato originale quindi, ragionando su queste due parole, sarebbe come dire “Aver acquisito esperienza nel modo di vivere” o qualcosa di simile. Quello che è certo è che nel corso del tempo il significato di “dieta” è cambiato radicalmente. Ad oggi la “cultura della dieta” è un insieme di regole e credenze riguardo a comportamenti e stili di vita ritenuti salutari e che in realtà non lo sono.

In questo sistema la magrezza e un certo standard corporeo assumono un valore morale e sono associati al concetto di salute, successo, realizzazione e bellezza. Le persone magre sono considerate più belle, più vincenti e di successo, più meritevoli. Questo porta all’obiettivo costante di stare nella “taglia giusta”, la dieta assume la funzione di mezzo fondamentale per raggiungere la “felicità”. Il rischio è che chi non ha un corpo che risponde ai canoni estetici può essere discriminato e spesso additato come “pigro” e “incostante” perché non riesce a seguire le regole rigide che lo porterebbero ad entrare in una taglia più piccola. Questo può portare alla grassofobia, (o fat shaming), quell’insieme di comportamenti, pregiudizi e parole discriminatori nei confronti delle persone sovrappeso e obese.

Il cibo viene diviso in categorie e assume un valore differente. Non si pone più attenzione alla funzione nutritiva e all’ appagamento e sazietà ma l’assunzione di un cibo non concesso – “sgarro” – porta a forti sensi di colpa. Anche lo sport assume un ruolo diverso, diventa un mezzo per mantenere o raggiungere uno standard, perdendo il suo valore di socialità o di strumento per il benessere fisico.

I principi della diet culture

Internet e tutto il mondo dei social è pieno di consigli per perdere peso, per migliorare il proprio fisico, dove sono presenti espressioni come “senza sensi di colpa”, “senza sforzo” e “diete detox”.

Soprattutto in prossimità delle feste, la magica parola “detox” ci viene proposta per qualsiasi cosa e anche qui sarebbe utile partire dall’etimologia della parola:

  • Detox: deriva dall’inglese, significa detossinare ed è l’abbreviazione di detoxicant ‘disintossicante’.

La vera domanda è: “da cosa dobbiamo disintossicarci?”. In condizioni fisiologiche il nostro corpo è già predisposto all’eliminazione di sostanze tossiche e di scarto, grazie a organi come fegato e reni, e non ci servono miracolosi bibitoni o particolari diete. Oltre al concetto di “detox”, anche quello di “sgarro” è dannoso. Questo porta il cibo a essere ridotto a semplici calorie ed essere svuotato del suo valore nutritivo, oltre che quello affettivo e conviviale. Alimenta inoltre il concetto per cui esistano dei “cibi proibiti” piuttosto che creare una reale consapevolezza ed educazione alimentare. Un’altra nozione che ci portiamo dietro da anni e che spunta fuori in prossimità dell’estate è la “prova costume”. Il web, anche per questo, si scatena alla ricerca del metodo miracoloso per cercare di preparare esteticamente il fisico. Tutto questo sempre per rientrare nei famosi canoni della società o per il desiderio di essere simile a qualche personaggio noto che ci appare “perfetto” dalle foto, ma che con tutta probabilità non lo è. Ciò che realmente viene danneggiato, inconsciamente e non, siamo noi, la nostra mente e il nostro corpo. Non esistono spiagge e luoghi vietati a nessun tipo di costume, a nessun tipo di corpo e a nessun tipo di persona.

Gli Effetti Nocivi Della Cultura Della Dieta

La cultura della dieta può determinare diversi esiti negativi per le persone, tra cui una minore autostima, una concezione scorretta del cibo e dell’attività fisica e una peggiore salute mentale. Le persone che condividono la cultura della dieta possono seguire abitudini alimentari dannose, come ad esempio consumare solo cibi a basso contenuto calorico anziché seguire una dieta equilibrata e nutriente.

Secondo la National Eating Disorders Association (NEDA), il pregiudizio sul peso può aumentare l’insoddisfazione del corpo e quindi il rischio di sviluppare un disturbo alimentare.

Oltre a mettere a repentaglio la salute fisica e mentale, la cultura della dieta può anche contribuire alla diffusione di informazioni imprecise o errate sull’alimentazione e sulla salute. Gli influencer dei social media hanno spesso come obiettivo principale la vendita di un prodotto anziché educare il proprio pubblico e spesso non possiedono le qualifiche o le credenziali che potrebbero aiutarli a fornire informazioni sulla salute più accurate e responsabilizzanti.

I risultati di uno studio trasversale condotto nel Regno Unito suggeriscono che la cultura della dieta potrebbe avere un impatto sempre più grave prevalentemente sugli adolescenti.

La cultura della dieta in pochi punti

Prima di salutarci ti propongo una sintesi, una sorta di identikit, della diet culture. È un sistema di credenze che:

  • Idealizza la  magrezza,  la  identifica  con  la  salute  e  la  promuove come valore individuale e sociale, il che comporta valutarsi come diversi o irreparabilmente sbagliati se non si corrisponde a quell’irraggiungibile ideale.
  • Promuove la perdita di peso, indipendentemente dal costo per la persona in termini di salute mentale e fisica. Di conseguenza ti fa sentire obbligata/o a spendere una grande quantità di tempo, energia e denaro nel tentativo di modificare il tuo corpo.
  • Demonizza alcuni modi di mangiare mentre ne eleva altri portandoti ad essere ipervigile sul cibo che mangi, e a svalutarti o vergognarti quando fai determinate scelte alimentari.
  • Promette senza mantenere, l’illusione una vita felice e piena di soddisfazioni “semplicemente” grazie ad un corpo “conforme”.
  • È ovunque in modi più espliciti e in altri impliciti e
  • Genera un grosso business, un vero e proprio mercato della
Come si combatte la cultura della dieta

Come ci si libera da un modello così pervasivo? In che modo possiamo sradicare modi di pensare che riguardano gran parte della nostra società? Partendo da te stessa/o!

  • Informati su come funziona il tuo corpo, di cosa ha bisogno e di come cambiano le sue necessità nel tempo.
  • Impara a mangiare più consapevolmente, facendo attenzione anche alle qualità sensoriali del cibo e alle sensazioni che procura.
  • Considera il cibo anche per gli aspetti conviviali ed emotivi che contribuiscono al tuo
  • Impara a identificare i messaggi nascosti della cultura della dieta nelle pubblicità, negli articoli, in film e serie tv.
  • Fai lo stesso con i tuoi pregiudizi e stereotipi relativi a “magro” e “grasso”.
  • Evita di lodare una persona perchè ha perso peso o di commentare se è
  • Smetti di legare la possibilità di apprezzare come sei fatta/o a parametri come taglia e peso. Sposta il focus da ciò che deve cambiare a ciò che può aiutarti a farti sentire meglio con te stessa/o.
  • Praticare sport è importante, perchè può fare molto bene e mantiene la salute, ma non è un obbligo Se non fai sport non sei da meno rispetto a chi si allena con costanza.
  • Se non riesci ad accettare il tuo aspetto, non ti ami e pensi che così come sei non potrai mai piacere agli altri, il tuo problema potrebbe essere di tipo psicologico. Parlane con un esperto.
  • Se il peso è un problema, non affidarti al “fai da te”, ma cerca uno specialista che possa guidarti.